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Festival di teatro al Castelmur

3 agosto 2023

La 17a edizione. Presso il giardino e Palazzo Castelmur.

Nei giorni 28 e 29 luglio si è svolta la diciassettesima edizione del Festival di teatro al Castelmur. Un’edizione ricca di talenti e di spettacoli molto coinvolgenti. Si è spaziato dal teatro di parola, al teatro nero, al teatro di strada per finire con il circo teatro.

Ad aprire il festival, oltre al saluto di rito dei due direttori artistici Piera Gianotti ed Emanuel Rosenberg, l’esito di una settimana di laboratorio teatrale, al quale hanno partecipato 20 ragazze e ragazzi della Valle. Laboratorio condotto dagli artisti della compagnia Theatre Circulaire.

Sono davvero tante le cose da raccontare circa questa edizione del festival e come lo scorso anno, e vista la grande affluenza di pubblico, siamo qui ad esortare i due direttori a pensare di ampliare l’offerta, magari con un giorno in più di festival, che poi rimane l’occasione per rivedersi, rincontrarsi, confrontarsi e chiacchierare con o senza un bicchiere tra le mani.

Quest’anno era possibile usufruire di una macchinetta istantanea per fare delle foto formato documento con un’immagine del festival. Il clima è stato abbastanza magnanimo con gli artisti coinvolti e laddove necessario il pubblico è stato coperto da un telo ed ha così potuto restare a guardare la Oktopus Orkestar, cioè tre eccentrici musicisti che avvolti in diversi strumenti musicali creavano ritmi diversi spaziando dalla musica Klezmer alla Cumbia fino al Jazz.

Si poteva gustare anche uno spettacolo ispirato alla storia nascosta di Gino Bartali. La compagnia Luna e Gnac si è esibita nel salone del Palazzo Castelmur. Forse non tutti sanno che Bartali, oltre ad essere uno dei più grandi ciclisti italiani, è stato anche un uomo che ha messo a repentaglio la propria vita per salvare quella di circa 800 ebrei durante il periodo fascista.

Come di consueto erano presenti spettacoli che non prevedono un racconto verbale, ma un approccio diretto con il pubblico sfruttando le doti e l’allenamento clownesco e acrobatico di Ivan Chary della compagnia Petit Monsieur, che costruisce i suoi spettacoli insieme alla regista Amandine Barillon per il puro piacere di divertire il pubblico.
Non sono mancati nemmeno i pupazzi protagonisti di uno spettacolo, La Route, proposto dalla compagnia Anonima Teatro, breve e intenso; in cui un maiale, un elefante e un leone sono alle prese con un rocambolesco inseguimento.

Tra uno spettacolo e l’altro presso l’osteria del festival si potevano mangiare delle buonissime torte, bere un caffè, ma anche birra, vino, succhi. Ovviamente si poteva cenare, al fresco, oppure sul prato, o sotto il tendone montato per ovviare alla pioggia.

Uno spettacolo è rimasto fuori dal giardino e dal palazzo. Uno spettacolo sulle porte, che vedeva in scena due attori, un musicista e 67 porte.

Anche quest’anno lo spazio dentro e intorno al Castelmur è stato abitato da gesti muti e parlanti, lingue e orecchie disponibili alla comprensione, da risate, dalla commozione e dallo stupore, da emozioni nuove, anche se sono sempre le stesse, ma con la capacità di cambiare. Così come uno spettacolo è sempre nuovo, pur restando fedele a sé stesso.

Paolo Pollio

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