Legge sul clima e sull’innovazione: cosa direbbero i nostri avi?
//riceviamo e pubblichiamo\\
Il 18 giugno il popolo svizzero è chiamato alle urne per tre votazioni, tra cui questa sulla legge sul clima e sull’innovazione. La nuova legge intende raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 con diverse misure.
Nelle nostre valli metri cubi di legna marciscono regolarmene nei nostri boschi, l’agricoltura perde continuamente terreno contro l’aumento del bosco e noi preferiamo importare olio e petrolio inquinante come fonte energetica dall’Oriente che usare la nostra biomassa davanti a casa (legna è una fonte rinnovabile come il sole ed il vento che spesso va dimenticata).
I costi dell’energia sono veramente così alti come ci vogliono fare credere i critici alla legge se possiamo permetterci questo?
Io penso che i nostri avi la vedrebbero diversamente e agirebbero diversamente. Oggigiorno è addirittura possibile usare le fonti rinnovabili senza grosse perdite di comfort.
Nel 1900 i nostri avi proibirono però l’uso dell’automobile nei Grigioni per paura dell’innovazione. Che sia questo un segno di non fidarsi del nuovo?
No, ritornarono sui propri passi anche nei Grigioni e l’automobile fu poi legalizzata come ben sappiamo. La storia insegna per non ripetere errori.
Grazie all’innovazione sono possibili risparmi che spesso non riusciamo nemmeno ad immaginarsi: il cambio del riscaldamento elettrico diretto ad uno con una pompa a calore diminuisce il consumo elettrico di 60 fino 75% circa. Alcuni anni fa, alcuni mi dicevano che con una macchina elettrica non arriverei in cima al passo del Maloja. L’esperienze pratiche che ho fatto nel frattempo dicono che non sono problematici nemmeno viaggi lunghi con un consumo medio di 20 kWh/100 km (macchina famigliare) che corrispondono a circa 2 litri/100 km.
L’innovazione fa bene quindi anche al portafoglio, ma questa legge è importante in particolar modo per il nostro ambiente e per la nostra prossima generazione. Penso i nostri avi farebbero di nuovo legna per il bene dei nostri figli e voterebbero SI il 18 giugno. Tutti i grandi partiti (eccetto uno) e i rappresentati dell’economia come economiesuisse o Swissmem così come l’unione svizzera dei contadini e del turismo e CostruzioneSvizzera sono anche favorevoli.
Fabio Maurizio
Per chi s’interessa veramente della tematica energetica oltre alle discussioni prima delle votazioni, consiglio il libro “Kraftwerk Schweiz” di Anton Gunzinger, imprenditore e professore del Politecnico di Zurigo di cui ho potuto assistere ad alcune presentazioni durante il mio studio.
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