Sette persone venute dall’Ucraina
È passato un anno da quando la popolazione della Bregaglia si è arricchita di sette persone in fuga, venute dall’Ucraina. Ospitate da cittadini la cui esistenza è stata travolta da questo strappo della storia.
Una guerra ha portato, come il vento coi soffioni, quattro donne bionde, un signore e un bambino a vivere tra noi. Dapprima la curiosità, poi i molti contatti li hanno circondati ed ora le loro vite sospese sembra incredibile possano appartenere ad un altro luogo, 2’000 chilometri più a est. Di loro si sono presi cura le istituzioni e i singoli.
Con la nota tenacia, Reto Müller ha cercato e ottenuto che per loro ci fosse la possibilità di un corso di italiano, ausilio necessario per integrarsi in una società così vicina ma linguisticamente così lontana.
A gennaio, dopo un periodo di scambio ucraino – italiano autogestito, il corso è divenuto ufficiale, gestito dal Cantone tramite il Polo Poschiavo. Le lezioni si svolgono nell’aula dell’associazione formazioneBregaglia ed è finalizzato unicamente ai possessori dello stato “S”.
Lo studio del russo, da parte di chi scrive, ha aiutato moltissimo la comprensione reciproca e ne esce rafforzato, così come le tecniche di insegnamento e la conoscenza della lingua italiana. Partiti dal livello A1.1 inizierà a breve il terzo segmento del livello A1.
Tra sconforto e tenacia, lo studio mira alle esigenze pratiche da un lato e all’espressione del proprio sentire, seppur minimo. Il corso intensivo ha portato gli studenti, giorno dopo giorno, a barcamenarsi in luogo che aggiunge alle normali difficoltà di apprendimento di una lingua straniera, l’interferenza dei dialetti.
Distrazione e avvicinamento alla valle ospitante, il corso vedrà un test di verifica delle competenze apprese, prima della sosta estiva.
Donatella Rivoir
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