Conosciamo la Bregaglia attraverso i libri
Presentazione mensile di libri che in modi diversi trattano della Bregaglia; per contenuto o per immagini, perché utilizzati in valle o scritti da persone che hanno avuto una qualche relazione con la valle. Romanzi, libri scolastici, libri tecnici, libri fotografici, libri religiosi, libri storici, autobiografie, tutti in lingua italiana.
Autore: Christian Klucker
Titolo: Memorie di una guida alpina
Pubblicazione: Tararà editore, Verbania, 1999
Biblioteche: nel sistema bibliotecario svizzero il testo è disponibile in 1 copia presso la Biblioteca comunale di Chiasso, 1 copia presso l’Archivio di stato di Coira ed 1 copia presso la Biblioteca cantonale di Coira. In valle nelle biblioteche ne troviamo 1 copia a Maloja, 2 a Vicosoprano ed 1 a Castasegna.
Descrizione: il libro finalmente tradotto in lingua italiana nel 1999 dalla versione originale in lingua tedesca del 1931 non è solo una traduzione, ma anche un completamento della biografia del noto alpinista. Sono presenti aggiunte sugli ultimi anni della vita del Klucker, quelli successivi al 1918, e si trovano anche modifiche nelle note.
Klucker è stato un alpinista, forse l’alpinista più famoso della valle Bregaglia. Da padre grigionese della valle d’Avers, trasferito a Bondo in valle Bregaglia e poi in valle di Fex dove nasce nel 1853. Studia come fabbro ferraio ed inizia questa professione, si impegna anche alla Amministrazione pubblica e come impiegato postale, attività che porta avanti fino al pensionamento. Diventa guida alpina nel 1875, senza patente come dice lui, che otterrà solo molti anni dopo. Muore nel 1928.
Il lettore viene trasportato nel mondo dell’alpinismo; quello dei pionieri. La biografia è ricca di particolari della vita di Klucker ed è stata resa possibile dalla sua abitudine di scrivere appunti per ogni suo impegno sulle montagne. Appunti tecnici, ma anche sul tempo e su chi lui accompagnava. Si trova molto sul rapporto tra lui e il Rydzewski. Il russo fu un cliente importante per la guida alpina Klucker ma tra i due possiamo dire che esisteva un rapporto burrascoso. Il Klucker temeva la pubblicazione di articoli o libri che contenessero dati non corretti.
Le immagini presenti completano in modo ottimale il testo.
Una frase rappresentativa presente nel testo: “[…] Era veramente tempo, quando alle 6 circa raggiungemmo la fenditura della neve, perché la scarica degenerava in grandinata di pietre. La fortuna ci era veramente benigna. La crepa con labbro superiore strapiombante era solidamente riempita sul fondo, cosicché vi trovammo posto tranquillamente e senza preoccupazioni. Nel frattempo, il sole continuava la sua opera distruttiva sulla parete del Cengalo. Ma poiché le scariche di pietre dovute all’azione dei raggi del sole non sono quasi mai di lunga durata, potevamo sperare che non dovessimo restare a lungo inattivi nel nostro ricovero […]”
Chi ricorda la frana del Cengalo del 2017 può facilmente realizzare in queste poche righe come il Cengalo fosse già molto pericoloso allora (siamo nel 1892).
Il testo è di facile lettura quindi adatto a tutti.
A chi potrebbe risultare interessante la lettura di questo libro? Certamente a chi è attirato dalle montagne, dalle descrizioni di imprese ma anche, come in tutte le biografie, può interessare chi desidera conoscere il Klucker allievo, giovane alpinista, maturo alpinista, il suo impegno nel sociale per l’ambiente e tanto altro.
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