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Momenti d’arte in giardino

23 giugno 2022

Sabato 18 intorno alle 16 si è svolto il vernissage della mostra «Ein Traumgedicht – Porquoi l’après-midi d’un faune?» di Maurizio Barberis. Presenti i curatori della mostra Carlo Biasia e Benedetta Scarella.

Nella splendida cornice del giardino dell’albergo “Palazzo Salis” di Soglio Carlo Biasia e Andrea Schubert, storico gallerista milanese, hanno discusso della mostra e dell’artista Maurizio Barberis. In effetti grazie alla forma colloquiale che Carlo Biasia ha dato alla presentazione più che un dibattito tra due esperti è stata una conversazione insieme con il pubblico convenuto. Le opere di Barberis attraverso dei paesaggi inventati raccontano poli-mondi, cioè raccontano tanti mondi. Qualcuno potrebbe dire che un artista è tanti mondi, ma sarà meglio non entrare in questioni filosofiche.

La mostra è allestita con il patrocinio dell’associazione Segantini e sostenuta dal progetto “Hoperaperta” nella persona di Patrizia Catalano presente all’evento. Assolutamente da raccontare come l’artista Barberis sia in contatto con l’artista Segantini. Pare che il Segantini fosse solito andare a svernare al Palazzo Salis. Tuttavia l’analogia più interessante tra Barberis e Segantini è che il Segantini è famoso per i paesaggi che dipingeva e Barberis trova in lui un punto di partenza, almeno in questo caso, ed evolve il concetto di paesaggio creando nuovi mondi.

L’allestimento della mostra è site specific e forse c’è anche l’influenza della pandemia perché sembra pensata per uno spettatore alla volta. Allestita in una stanza indipendente alla snistra della grande sequoia che campeggia in fondo al giardino,  potremmo definirla una mostra a tu per tu. Infatti è consigliata una visione in solitaria almeno per un momento per tentare di cogliere il senso di straniamento che le opere possono regalare. Compongono la mostra, allestita direttamente da Barberis, che per motivi di salute non era presente all’inaugurazione, anche alcune sculture nei pressi della stanza/studio.

La mostra si può visitare fino al 24 ottobre e sempre riportando le parole del curatore Biasia: “accorrete numerosi e diffondete il verbo”, cioè dite in giro della mostra.

Paolo Pollio

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