Gianluca Giovanoli, candidato a sindaco per il partito UDC
//riceviamo e pubblichiamo\\
Gianluca Giovanoli, candidato a sindaco per il partito UDC, risponde ad alcune domande
Quando hai iniziato a interessarti di politica attiva?
Nel 1990, da giovane guardia di confine, mi sono aggregato all’ASNI, l’Associazione per una Svizzera Neutrale e Indipendente della quale sono tutt’ora membro. L’ASNI ha avuto particolare successo con l’esito di voto riguardo l’adesione della Svizzera allo spazio economico europeo (SEE), visto come anticamera ad un’adesione all’UE. Ancora oggi, grazie a questo importante esito di votazione, la Svizzera è ancora indipendente, anche se ci sono sempre ancora organizzazioni che ne desiderano l’ammissione all’UE. Il prossimo autunno voteremo sull’accordo quadro con l’UE e questo sarà una nuova pietra miliare per il futuro della nostra Confederazione.
A partire da quel momento, mi sono sempre battuto a difesa della Svizzera e al fine che possa mantenere la propria identità. Solo con l’arrivo del nuovo millennio poi, ho iniziato ad interessarmi più profondamente della politica. Un’adesione all’allora UDC Grigioni (prima della scissione dovuta ai fatti di oltre 10 anni fa) non è mai stata un’opzione per me. Sentivo che non era la “mia” politica. Dopo la menzionata scissione e la nascita della nuova UDC Grigioni alla quale ho partecipato, mi sono dedicato, assieme ad alcuni amici di medesima visione, alla sezione Bregaglia ed alla sezione cantonale della nuova UDC Grigione. Da anni faccio parte del comitato centrale SVP Graubünden.
A livello di compiti e mandati, sono stato l’ultimo vicepresidente di Circolo nel 2010. Nel 2016 e 2017 sono stato membro della commissione del turismo di Bregaglia e dal 01.01.2018 sono municipale, riconfermato nell’autunno scorso.
Quali dicasteri hai guidato?
Il mio ambito preferito è sempre stato il turismo, ma nel 2018 era già occupato e nel gennaio scorso mi sono adattato alle qualità e i desideri di vecchi e nuovi municipali, mantenendo così il mio dicastero che si dedica particolarmente all’agricoltura ed allo Sport. Pure i sentieri e i rifiuti fanno parte dei miei compiti. Nel reparto agricoltura ho trovato una situazione troppo a lungo trascurata e dunque c’era e c’è tutt’ora tanto lavoro da svolgere. In aggiunta è subentrato l’impegnativo compito di presiedere la commissione per il raggruppamento terreni in zona Plaü e Caltüra presso Bondo, resosi necessario dopo le soluzioni prese per risolvere i problemi causati dalla frana del Cengalo. Sono in procinto di ricucire un po’ gli strappi e instaurare un rapporto di fiducia con gli agricoltori.
Come menzionato mi dedico pure allo sport, da sempre una mia passione, ed ai sentieri. In ambedue gli ambiti posso e devo collaborare in modo stretto con il settore turistico e dunque un po’ di turismo lo faccio comunque.
Quale è stato il tuo iter professionale?
Ho fatto esperienza lavorativa, sempre da impiegato, sia a livelli più ampi con l’attuale datore di lavoro dell’Amministrazione federale delle dogane, che a livello locale quale custode dell’impianto scolastico e del centro sportivo vallerano a Vicosoprano. Conosco dunque ambedue le facce della medaglia per quanto riguarda le attività lavorative. Sia in veste di impiegato a mettere in atto quanto richiesto, attualmente a capo di un dicastero. Direi che sono prerogative ideali siccome conoscere le realtà del semplice lavoratore è fondamentale per saper gestire al meglio un gruppo in veste di responsabile.
A seguito delle scuole dell’obbligo, ho svolto un tirocinio come disegnatore edile in Engadina e frequentato la scuola professionale a Coira. La voglia di lavorare all’aria aperta e le possibilità di praticare sport che la professione prometteva, mi hanno portato a svolgere la formazione a Guardia di confine. Ho dunque frequentato la parte teorica in italiano a Liestal e la parte pratica in tedesco nella valle del Reno, dove ho potuto approfondire ulteriori conoscenze linguistiche. Dopo l’intermezzo presso le scuole e il Centro sportivo, dove ho imparato anche a fare il manovale ed il tecnico, nel 2015, all’età di 47 anni ho voluto rimettermi in gioco e ho di nuovo occupato i banchi di scuola, concludendo la formazione e gli esami a revisore doganale, professione che svolgo tutt’ora.
Quanto ti sta a cuore l’attività societaria?
Sono stato membro di svariate società in valle, principalmente sportive. Quasi sempre queste appartenenze mi hanno portato ad entrare nel rispettivo comitato e addirittura a presiedere la società. Questo fatto conferma la mia voglia di partecipare attivamente e prendendomi delle responsabilità in seno ai vari gruppi.
L’attività societaria è importante ai fini sociali come pure educativi. Quanto ho imparato da giovanotto dagli insegnanti o allenatori, l’ho spesso ridato sotto forma di monitore a mia volta. Sono stato allenatore di hockey e di tennis e sono tutt’ora monitore di tiro alla pistola. Inoltre l’appartenenza ad una società ti porta a svolgere innumerevoli ore di servizio gratuito di volontariato e dunque ci insegna che non sempre un lavoro deve essere retribuito. Il volontariato è uno dei pilastri della nostra società e purtroppo si trova sempre più raramente. Sempre meno le persone sono disposte a sacrificare tempo e sudore per un solo grazie o per la soddisfazione del traguardo raggiunto.
Come mai hai deciso di candidare per la poltrona di sindaco?
Sono convinto di saper guidare l’ancor giovane comune di Bregaglia verso nuove sfide e nella direzione spesso proclamata da molti cittadini in recenti occasioni. La Bregaglia non deve ricrearsi, ma sono necessari chiari e condivisi obiettivi da raggiungere con la forza del gruppo. Un Sindaco non è un grande capo, bensì quel membro del Municipio che dirige le sedute e le assemblee, che rappresenta il Comune verso l’esterno e che sa prendersi le dovute responsabilità. Sono convinto che su tutti i livelli sia necessaria più condivisione e dunque maggior dialogo con i vari interessati. Inutile credere che solo perché si è stati eletti Sindaco, da un giorno all’altro si possa essere esperti in tutti gli ambiti. Come menzionato nel dibattito di venerdì 15 maggio scorso a Soglio, una pedina vincente sarà il saper delegare alle persone capaci e competenti. Delegando si potrà alleggerire la mole di lavoro del sindaco e si potrà pensare ad adattare il rispettivo Pensum. Delegare significa concedere a vari responsabili professionisti o amatoriali delle competenze e delle responsabilità. Vorrei che durante un’assemblea, quasi tutti i municipali si esprimano riguardo faccende o ordini del giorno nei rispettivi loro ambiti e siano a disposizione per domande dai cittadini. Così anche i vari uffici responsabili dei loro ambiti saranno coinvolti come già lo sono in parte oggi.
Quali garanzie puoi offrire per la funzione di sindaco?
Da co-fondatore e ora presidente della sezione bregagliotta dell’Unione Democratica di Centro, faccio politica da molto tempo e grazie all’appartenenza al comitato centrale cantonale dell’UDC ho molte e svariate conoscenze. Tra questi molti Granconsiglieri e Consiglieri Nazionali. Tramite queste conoscenze posso garantire il necessario e importante collegamento con il Parlamento Retico e anche quello di Berna.
Negli ultimi circa 20 anni mi sono perso due sole assemblee comunali, a conferma del massimo interesse che ho per la nostra amata valle. Come menzionato nel dibattito a Soglio, sono fermamente convinto dell’importanza dell’assemblea comunale. I cittadini devono potersi esprimere a tu per tu con il Municipio e anzi, credo che il numero delle assemblee vada aumentato per dare maggior spazio alla voce dei cittadini.
L’unica garanzia che posso dare è il massimo impegno per la causa, tralasciando qualsiasi atto egoistico con fine in sé.
Quali saranno le sfide future più difficili?
Attualmente il Comune gode di ottime finanze. Purtroppo, anche dato dalla geografia, ci sono ambiti legati alle tasse che non soddisfano gran parte dei cittadini. Gestire un comune finanziariamente forte è un conto, saperlo gestire e guidare con parsimonia anche in tempi di crisi tutta un’altra storia. Trovare soluzioni, anche poco ortodosse o uniche nel suo genere per risolvere la problematica legata alle tasse molto alte sarà una sfida interessate.
L’attuale crisi che vede coinvolto tutto il Mondo, non risparmierà nemmeno i piccoli comuni come il nostro. La situazione finanziaria della Confederazione e dei Cantoni sarà più tesa nei prossimi anni e anche i comuni ne risentiranno. Non per ultimo, dopo la riorganizzazione territoriale nei Grigioni, che ha visto sparire i vecchi Circoli sostituiti dalle nuove Regioni, anche in seno alla Regione Maloja il Comune di Bregaglia si trova in una situazione assai particolare. Geograficamente il territorio a est del passo del Maloja appartiene all’Engadina, politicamente alla Bregaglia. Non solo ai fini turistici questa particolarità può creare difficoltà, ma allo stesso tempo rappresenta un’opportunità che va sfruttata al meglio. Molte decisioni vengono prese in seno alla conferenza dei Sindaci e dunque anche in questo ambito il Sindaco di Bregaglia deve sapersi difendere e collaborare al meglio.
Per tornare al dibattito di Soglio, ci è stato chiesto cosa pensiamo della soluzione presa riguardo un asilo nido per i bambini in età pre-scuola-infanzia in collaborazione con la Pro Juventute Bregaglia. Ecco, anche questa sarà una piccola sfida futura tra il dare opportunità e sostegno a quelle famiglie meno fortunate che veramente sono dipendenti da un tale servizio e il mantenere la famiglia tradizionale come da me elencato nel dibattito.
Anche nell’ambito del l’incremento economico dobbiamo trovare un bilanciamento tra il sostenere quel poco che già abbiamo e offrire la possibilità a nuove realtà. In Bregaglia deve valere la pena viverci e dunque dobbiamo creare i presupposti per bambini piccoli, allievi, adolescenti, adulti ed anziani. Ogni fascia d’età ha la sua particolarità e va curata per se stante.
Tutti i compiti elencati e i molteplici non elencati vanno svolti con perseveranza, umiltà, convinzione e adeguatezza. Caratteristiche e qualità che credo di avere.
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