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Dai Grigioni per i Grigioni

30 settembre 2019

//riceviamo e pubblichiamo\\
Un contributo di Gianluca Giovanoli inerente le elezioni nazionali.



In questi giorni troviamo nelle buca delle lettere le schede per le elezioni nazionali del prossimo 20 ottobre. Raramente è stato così difficile scegliere la lista o i candidati che fanno al proprio caso, in quanto ben 100 (!) persone si candidano per 5 seggi al Nazionale e 6 per i due seggi degli Stati.

Prima delle elezioni sembrano non contare le posizioni e le idee che i personaggi (e i partiti di cui fanno parte) solitamente sostengono e difendono. I socialisti sembrano non aver mai voluto far parte dell’UE, i Liberali sono tutto d’un tratto più verdi dell’uomo Del Monte e il PPD sembra aver dimenticato l’ama il tuo prossimo come te stesso e lancia frecciate a destra e a manca. I Verdi e i Verdi Liberali hanno un solo tema su cui si esprimono e il PBD si auto-dichiara noioso.

Un solo partito non ha mai abbandonato la linea e le idee che da anni persegue.

Liberi e sicuri. Ecco quanto desiderano le e gli Svizzeri.  Liberi da divieti e leggi inutili vivendo con la consapevolezza di far parte di un mondo sicuro per se e i propri figli. Un Paese è forte quanto è forte la sua economia e non la sua amministrazione.

Condizioni quadro e linee guida snelle ed efficaci, appaiate a un tasso d’imposta giusto ma minimo, fanno sì che l’economia possa fiorire. Un esercito nel quale i cittadini hanno fiducia. Una politica d’asilo che aiuta chi veramente ne ha bisogno e non concede spazio a abili profittatori di un sistema troppo facile da aggirare. Una politica estera che fonda sulla reciprocità e non sulla sottomissione. Uno Stato fiero della proprietà dei propri cittadini senza penalizzare chi ha saputo risparmiare e costruirsi una casa propria o un’azienda ben funzionante. Un sistema educativo e di formazione forte e effettivo che metta al centro i bambini e gli alunni. Uno Stato che mira a una politica energetica fondata sui propri punti di forza e non seguendo l’onda che va di moda. Un sistema sanitario qualitativamente al top ma economicamente sostenibile anche per il ceto medio. Una Nazione all’avanguardia nella digitalizzazione e che sappia difendere la propria tradizione, cultura e religione. Uno Stato in cui l’agricoltura possa ancora essere tale e non un apparato in balìa di regolamentazioni, restrizioni e burocrazia. Un Paese che mette al centro l’individuo, la famiglia e la società e in cui regnano la sicurezza, la legalità e l’ordine. Uno Stato in cui il sistema sociale è presente per aiutare chi veramente ne ha bisogno e non chi meglio ne sa approfittare. Un Paese che la protezione dell’ambiente la pratica perché i suoi abitanti sono stati educati e non rilasciando leggi, restrizioni e divieti.

Da decenni l’UDC persegue questi obiettivi che da secoli hanno reso forte questa piccola nazione priva di materie prime ma forte perché autonoma e libera.

Il prossimo 20 ottobre votiamo UDC, inserendo le schede numero 14 o 16 per il Consiglio nazionale e scrivendo il nome di Valérie Favre Accola sulla scheda per il Consiglio degli Stati.

Gianluca Giovanoli, Vicosoprano

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