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Plurilinguismo quanto mi costi?

16 maggio 2019

La traduzione simultanea dei dibattiti parlamentari è troppo complessa e onerosa. È la risposta del Governo grigionese a un’interpellanza presentata nella sessione del Gran Consiglio di febbraio sulla scorta dell’esperienza di altri Cantoni plurilingui come Friburgo, Berna e Vallese.

Al fine di garantire il plurilinguismo nell’unico cantone trilingue della Svizzera i dibattiti parlamentari dovrebbero essere tradotti simultaneamente in italiano e romancio, si leggeva nell’interpellanza sottoscritta da 45 granconsiglieri il cui primo firmatario è Tobias Rettich (PS).

I membri del Gran Consiglio di lingua madre romancia o italiana hanno la possibilità di tenere i propri interventi in romancio o in italiano, si argomenta nel testo, ma trattandosi di contenuti complessi è difficile per i colleghi che parlano solo tedesco seguire e comprendere i discorsi. Nella situazione inversa, anche per gli italofoni la comprensione risulta tutt’altro che semplice.

Secca la risposta del Governo retico: “l’attuazione pragmatica di una traduzione simultanea non è individuabile. La soluzione risulterebbe piuttosto complicata e provocherebbe ingenti spese”.

Dovendo provvedere a sei direzioni di traduzione (T-I, T-R; I-T, I-R; R-T, R-I), garantire un servizio del genere in tre lingue è più complesso e oneroso rispetto allo stesso servizio con due lingue, come accade nei Cantoni di Berna, del Vallese o di Friburgo, spiega l’esecutivo.

In particolare, problematica risulterebbe la disponibilità di interpreti qualificati, in particolare dall’italiano al romancio e viceversa. Allo stesso tempo, soluzioni parziali (solo dal tedesco all’italiano e dall’italiano al tedesco) si porrebbero in contrasto con l’obbligo costituzionale della parità di trattamento.

Quanto ai costi: quali spese una tantum risulterebbero costi per la realizzazione di sei cabine per interpreti, per l’acquisto e l’installazione di un impianto per conferenze e di un impianto per la traduzione simultanea. Si viaggia nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di franchi.

Inoltre, sulla base dell’esperienza dei Cantoni di Berna, Vallese e Friburgo, il governo retico offre una stima delle spese ricorrenti per l’impiego degli interpreti, pari a 1’500 franchi al giorno per ciascuno, ovvero per 12 considerando le sei direzioni di traduzione e che dopo un’ora di lavoro l’interprete deve sempre essere sostituito. Per un giorno di seduta intero sarebbero quindi necessari 18’000 franchi, ossia 288’000 franchi di spese annue prendendo come riferimento una media di 16 giorni di sessione.

In ogni caso, conclude il Governo retico, “in fin dei conti spetta al Gran Consiglio stabilire come vada disciplinato l’utilizzo delle lingue nell’attività parlamentare.”.

Fonte: ats

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